Make Art not War: questo è il messaggio lanciato a grandi lettere dai designer Pierfrancesco Gigliotti e Maurizio Modica a rimarcare l’impiego dell’arte per scuotere le coscienze addormentate dall’apatia intellettuale, slogan che viene sancito dai capi che riproducono l'esplosione della villa nel deserto,
la scena finale di Zabriskie Point di Michelangelo Antonioni, la schermata che segnalava la fine delle trasmissioni televisive e le antiche statue italiane.
La silhouette è casual e rilassata per trench, parka e mantelle che svolazzano leggeri, camicie dai colli piccoli, pantaloni affusolati, felpe e t-shirt colorate di gabardina, abiti dai materiali corposi dai volumi squadrati, mentre inserti in plexiglass sono posizionati ad arte per ricamare blazer e felpe.
Nella collezione manca la maglieria, sostituita da felpe girocollo tie-dye indossate sopra le camicie e declinate nella stessa palette cromatica dei capi.
La tavolozza dei colori spazia attraverso tonalità come arancio, blu, bianco, grigio e nero arricchiti dal tye dye stampato o decorazioni tridimensionali.
L'uomo Frankie Morello porta sulle spalle zaini dall'effetto cangiante e dedicati ai moderni viaggiatori metropolitani.
Le calzature icona della collezione sono scarpe stringate bianche dalla suola di gomma rese più vivaci dalla tomaia cut-out o sandali tecnici in gomma e cuoio.
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