Lo stilista 35enne ha mostrato in passerella una collezione caratterizzata da raffinati effetti visivi, con abiti corti, tuniche e giacche in leggera lana quadrettata e inserti di frange dai riflessi luminosi a creare movimento, piume applicate sulle giacche ricamate, applicazioni di microcristalli iridescenti sui top e con i luminosi cappellini indossati ironicamente dalle modelle.
Marco de Vincenzo gioca con la geometria decostruita nelle giacche e nelle minigonne realizzate con fasce di tessuto o di pelle intrecciate, negli effetti tridimensionali ottenuti tramite intrecci di strisce di pelle o di pitone, nel denim spruzzato di nero e nei capi in flanella con inserti di passamaneria.
I materiali impiegati nella collezione, seta, organza, chiffon, cotone, maglia, flanella, pelle, rete, jacquard sono sottoposti a lavorazioni raffinate, ne è un esempio la leggerissima lana che viene stramata e ridotta a frange ricamate.
La tavolozza dei colori comprende giallo, rosa confetto, verde malva, lilla, bianco, grigio, azzurro, cemento, argento, giallo canarino, nero, bluette, verde e fucsia declinati in geometri colorate che, mixate agli effetti visivi dei tessuti rendono unica la collezione come nell'inedito inedito tweed nei colori dell’iride che ha chiuso la sfilata.
La gamma degli accessori comprende tronchetti in pelle open-toe neri o in lucido multicolor e cappellini in paglia intrecciata colorata e luminosa.
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