Peter Dundas, già direttore creativo di Roberto Cavalli nel passato e ritornato alla maison fiorentina dopo un trascorso durato alcuni anni presso Emilio Pucci, ha firmato la sua prima collezione maschile per il brand toscano mixando il casual al sartoriale, con accostamenti eccentrici e stampe che trovano la loro ispirazione nell'Arts and Crafts e nelle opere di William Morris, per una serie di capi dall'anima sensuale, decadente e un pò bohémienne.
In passerella lo stilista norvegese ha portato cappotti, montoni e pellicce che arrivano sotto il ginocchio, mantelle e giacche in velluto incrostate di ricami abbinate a semplici pantaloni scampanati in denim o in velluto a coste e a camicie in seta con le stampe iconiche della maison.
Pantaloni in velluto e jeans sono portati in combinazione a camicie in voile con jacquard dorati, giubbini corti in pelle di rettile o in pelle colorata sono abbinati a dolcevita che sostituiscono la camicia classica e, per gli outfit serali, giacche in velluto stile kimono sono tempestate da macro ricami in oro e argento che raffigurano libellule, cardi e stelle e il completo è stampato a motivi floreali.
La maglieria è di ispirazione norvegese con raffigurazioni di serpenti, libellule e cristalli di ghiaccio alternate alle righe orizzontali.
L'uomo Roberto Cavalli indossa ai piedi una vasta gamma di sneakers realizzate con un ampio range di patchwork che spazia tra il tessuto e la pelle di rettile, per la sera opta per sneaker in velluto ricamato o per stivaletti in cavallino.
Ovviamente interpretando al meglio il new dandy style Cavalli il foulard annodato sceso con estrema nonchalance, prende il posto della cravatta.
La gamma degli accessori viene inoltre completata da sciarpe ricamate con perline metalliche, borse a tracolla, zainetti in cavallino, cinture in pelle dalla fibbia metallica e occhiali da sole.
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