Max e Lubov Azria, la coppia di designer del brand hanno portato in passerella una collezione streetwear sbarazzina composta da abiti dal vago sentore bohémiem, che incornicia motivi e tessuti di ispirazione etnica dell'asia centrale impermeati da uno spirito gitano.
Capi dalle lunghezze che spaziano tra sopra e sotto il ginocchio sono indossati con giochi di stratificazione, dove spiccano comodi maglioni oversize con enormi colli che sembrano scialli e cappotti con grandi inserti in pelle e tasconi in pelliccia.
La lana è il principale protagonista della collezione ed è presente in quasi tutti i capi andando a comporre una maglieria soffice, morbida, calda e confortevole.
Abiti a trapezio con frange spesso mostrano una gonna dal taglio obliquo, maglioni e cardigan, presi in prestito dal guardaroba maschile, vengono portati come giacche sopra a maglie dolcevita dal collo alto o vanno a stratificarsi sopra ad abiti in georgette di seta crespata: in altri mood i maglioni sono
over e presentano maniche ad effetto poncho che realizzano raffinate mantelle.
Torna la gonna pantalone: sia in seta bianca che in maglia di lana asimmetrica per essere più armoniosa e femminile, mentre ovunque inserti e dettagli in pelle, tanto da sostituirsi alle fantasie dei tessuti o alle decorazioni.
La tavolozza dei colori si sbizzarrisce nero, bianco grigio, rosso mattone, bordeaux, arancione, beige, azzurro, blu navy e verde, spesso declinati in motivi etnici che ricordano i paesi dell'est europeo o dell'Asia centrale.
La gamma degli accessori ha mostrato lunghi stivali che coprono il ginocchio in pelle nera o marrone e ankle boots al polpaccio rivestiti in montone a pelo lungo.
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