Il designer torinese, giunto tra i finalisti, ha rielaborato in chiave sperimentale e attuale le forme e i volumi dei suoi capi mediante l'uso sapiente di asimmetrie e di inedite stratificazioni materiche per andare a comporre una silhouette dinamica e frizzante.
Tutta la collezione mostra giochi di contrapposizioni: alle maniche over dei tank top e dei coprispalla sono accoppiati a pantaloni dalle linee affusolate, completi dai tagli puliti e long dress morbidi e fluttuanti sul corpo sono impreziositi da applicazioni in stoffa e plexiglass che realizzano sofisticati pattern tridimensionali.
Nulla è come appare: i colletti delle camicie e dei soprabiti sono in realtà effetti ottici realizzati dalle superfici discontinue dei tessuti, con una attenzione ai dettagli che si concretizza negli elementi funzionali come i bottoni e le zip che assumono una valenza leziosamente decorativa.
Le sperimentazioni di Luca Sciascia nella collezione primavera estate 2016 si riflettono soprattutto nell’accostamento eterogeneo di trame e materiali con motivi reticolari a rilievo che intarsiano
micro cappe, bermuda e top con baschina; le trame plastiche dei laminati in toni vitaminici rievocano le confezioni dei primi detersivi sintetici per lavatrici; il lurex e lo jacquard goffrato che simulano con ironia le spugnette per lavare i piatti.
La palette dei colori rispecchia il tema della collezione con tonalità pastello e accenti fluo stemperati da nero e beige e declinati in stampe floreali che ricordano le fantasie dei grembiuli da cucina e vanno a comporre l’immaginario surreale anni '50 di una perfetta casalinga moderna in versione luxury.
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